“Fluida è tutta la materia che, a prescindere dal suo stato solido, liquido, gassoso, prolunga le proprie forme in un’immagine di sé – sia nella forma di una percezione che in quella di una continuità fisica” (Emanuele Coccia)
“Matter is never a settled matter. It is always already radically open” (Karen Barad)
“The orgasmic force favors no organ over any other, so that the penis possesses no more orgasmic force than the vagina, the eye, or the toe” (Paul B. Preciado)
Pleasure Rocks
Pleasure Rocks esplora la relazione della materia, tra organico e inorganico, umano e non umano, attraverso l’idea e l’esperienza del piacere.
La ricerca si muove senza distinguere tra umano e natura: attraverso il tempo dell’esplorazione e della percezione, dello spazio di cura e di ri-connessione, genera un’alleanza simpoietica dei corpi, una intra-azione tra umani e rocce.
Il titolo è un gioco di parole che suggerisce l’importanza di risignificare il piacere, affermandone il valore politico e trasformativo.
Pleasure rocks decostruisce l’idea antropocentrica del piacere, esplorando il potere dell’erotico e le possibilità relazionali della materia.
L’idea del piacere in Pleasure Rocks si è evoluta durante il processo di ricerca. La roccia da oggetto è diventata soggetto, corpo, compagna di esplorazione, trasformando l’iniziale visione in una sperimentazione sulla/con la materia. La roccia ha plasmato gradualmente il tempo stesso dell’esperienza. E’ un tempo dilatato, geologico, che apre possibilità diverse del piacere, in uno stato di ascolto che amplifica i sensi e ci riconnette alla materia che siamo, in cui siamo immersi e “intra-agiamo”.
La ricerca si è alimentata delle intersezioni con il neomaterialismo e il transfemminismo di filosofe/i quali Rosi Braidotti, Paul B. Preciado, Karen Barad, Donna Haraway. Dello studio sulle piante del filosofo Emanuele Coccia e del neurobiologo Stefano Mancuso. Delle suggestioni poetiche e visionarie di Chandra Livia Candiani e Mariangela Gualtieri, nonché di articoli, riflessioni e spunti che il periodo pandemico ci porta inevitabilmente ad affrontare.
Pleasure Rocks è una collaborazione tra il progetto Pornopoetica e l’artista visiva Alessia Bernardini.
Grazie all’interazione tra i diversi percorsi e linguaggi artistici, la ricerca Pleasure rocks ha generato negli anni una pubblicazione, una mostra e un workshop, che sono stati presentati in spazi culturali, gallerie e festival molto differenti tra loro.
L’installazione performativa, nelle due versioni indoor e land-specific, è resa possibile grazie al sostegno alle residenze di BASE Milano, the workroom Milano, Postaja Topolove e Dialoghi/Villa Manin Udine .
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Rock on, Pleasure Rocks installazioni/workshop/residenze
ottobre 2021 – Dialoghi/Villa Manin Udine – luglio 2021 – Residenza video shooting Stazioneditopolò/Postajatopolove – marzo 2021- Residenza a BASE Milano – settembre 2020 – Residenza, workshop, installazione / Stazioneditopolò/Postajatopolove – ottobre 2019 – Mostra e talk, Leporello / Roma – novembre 2019 – Workshop, Fivizzano27 / Roma – settembre 2019 – Installazione della pubblicazione, Libreria Noi / Milano – giugno 2019 – Installazione e workshop, Triennale / Milano – maggio 2019 – Residenza artistica, theworkroom (Fattoria Vittadini/Fondazione Milano) – marzo 2019 – Installazione, Film Forum Festival / studiofaganel, Kinemax / Gorizia – dicembre 2018 – Residenza artistica e workshop, theworkroom (Fattoria Vittadini/ Fondazione Milano) – novembre 2018 – SPRINT Salone di Editoria Indipendente e d’Artista, lancio della prima edizione della pubblicazione / Milano – marzo 2018 – Residenza artistica e installazione, CRAC / centro di ricerca per le arti contemporanee / Lamezia Terme